La Procura di Palermo conduce un’inchiesta sul piano regionale sui rifiuti che da tanti anni è in programma ma non è ancora stato approvato. Un nuovo filone è partito a seguito dell’arresto di Vito Nicastri e di Paolo Arata, operazione fondata su un giro di mazzette pagate a funzionari regionali per facilitare gli iter di progetti in materia di biometano. Nicastri è ritenuto finanziatore della latitanza del boss Matteo Messina Denaro, soggetto che ha investito nel settore delle energie alternative. I pm, coordinati dall’aggiunto Paolo Guido, stanno indagando per capire se ci siano state pressioni al fine di fornire dei vantaggi ad imprese legate ad ambienti politici e se siano coinvolti burocrati regionali. Nicastri ha fatto diverse ammissioni e sulla questione sono stati sentiti il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè e l’assessore Toto Cordaro.
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